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Rifinanziati il Fondo per la crescita sostenibile e i contratti di sviluppo

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Tra le altre misure ci sono i nuovi stanziamenti per lapromozione del Made in Italy, la proroga del credito di imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno e la conferma della misura «Resto al Sud»

La manovra di bilancio 2020 incrementa la dotazione del Fondo per la crescita sostenibile di 50 milioni per l’anno 2020 e di 100 milioni di euro per l’anno 2021 destinando le relative risorse alla riconversione e riqualificazione delle aree di crisi industriale, complessa e non complessa di cui all’articolo 27 del Dl n. 83/2012. Il comma 231 autorizza la spesa di 100 milioni per ciascuno degli anni 2020 e 2021 per la concessione delle agevolazioni previste nell’ambito dei “Contratti di sviluppo”, di cui all’articolo 43 del Dl n. 112/2008.

I benefici per le aree di crisi

I benefici concedibili alle imprese delle “aree di crisi” sono disciplinati dal nuovo decreto ministeriale 30 agosto 2019. Sono ammissibili alle agevolazioni le imprese costituite in forma di società di capitali, le società cooperative e le società consortili. A date condizioni, sono altresì ammesse alle agevolazioni le reti di imprese. Sono ammissibili alle agevolazioni le iniziative che:

a) prevedano la realizzazione di programmi di investimento produttivo e/o programmi di investimento per la tutela ambientale, eventualmente completati da progetti per l’innovazione dell’organizzazione, e progetti per la formazione del personale;

b) comportino un incremento degli addetti dell’unità produttiva oggetto del programma di investimento.

Ai fini dell’ammissibilità alle agevolazioni, i programmi e i progetti devono:

a) riguardare unità produttive ubicate in una delle aree di crisi;

b) prevedere spese ammissibili complessive non inferiori a 1 milione di euro

c) essere avviati successivamente alla presentazione della domanda di agevolazioni

d) essere realizzati entro 36 mesi dalla data di stipula dei contratti di finanziamento;

e) prevedere un programma occupazionale da realizzarsi entro 12 mesi dalla data di ultimazione, caratterizzato da un incremento degli addetti.

Le agevolazioni sono concesse nella forma del contributo in conto impianti e del finanziamento agevolato, alle condizioni ed entro i limiti delle intensità massime di aiuto previste dal regolamento (UE) n. 651/2014 (“Regolamento GBER”), dettagliate nel decreto. Il comma 232 dell’articolo 1 della manovra incrementa la dotazione del Fondo per i contributi alle imprese che partecipano alla realizzazione dell’Importante progetto di interesse comune Europeo sulla microelettronica di 10 milioni di euro nel 2020 e di 90 milioni nel 2021. Inoltre, estende l’ambito di operatività del Fondo al sostegno finanziario delle imprese che partecipano alla realizzazione di importanti progetti di comune interesse europeo intrapresi in tutti gli ambiti di intervento strategico e le catene di valore individuati dalla Commissione europea.

Per l’utilizzo di queste risorse, il Mise può definire, con proprie direttive, gli indirizzi operativi necessari al raggiungimento di fini strategici di sviluppo. Dal 2020, le risorse annualmente destinate agli interventi adottati nell’ambito dei contratti di sviluppo e non utilizzate al 31 dicembre di ciascun anno a decorrere dall’anno 2021, tenuto conto dei fabbisogni connessi alle domande di agevolazione presentate, possono essere destinate, con decreto del Ministro dello sviluppo economico, – nel rispetto delle regole contabili – al finanziamento di iniziative a carattere innovativo di rilevante impatto economico, sociale e ambientale con riferimento al sistema produttivo dei territori interessati.

LA DEFINIZIONE

Le aree di crisi industriale complessa riguardano specifici territori soggetti a recessione economica e perdita occupazionale di rilevanza nazionale derivante da: una crisi di una o più imprese di grande o media dimensione con effetti sull’indotto; una grave crisi di uno specifico settore industriale con elevata specializzazione nel territorio. L’articolo 27 del Dl n. 83/2012 demanda al MiSE il riconoscimento di situazioni di crisi industriale complessa, anche a seguito di istanza presentata dalla regione interessata. Il ministero cura l’attuazione di politiche e programmi per la reindustrializzazione e riconversione delle aree e dei settori colpiti dalla crisi mediante l’adozione di PRRI Progetti di riconversione e riqualificazione industriale.

I PRRI promuovono, anche mediante cofinanziamento regionale e con l’utilizzo di tutti i regimi d’aiuto disponibili compatibili, investimenti produttivi anche a carattere innovativo, la riqualificazione delle aree interessate, la formazione del capitale umano, la riconversione di aree industriali dismesse, il recupero ambientale e l’efficientamento energetico dei siti e la realizzazione di infrastrutture strettamente funzionali agli interventi. I progetti sono adottati tramite appositi accordi di programma. Gli accordi disciplinano gli interventi agevolativi.

( Articolo di di Amedeo Sacrestano pubblicato su “Novità Fiscali 2020”)

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