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Reddito di cittadinanza: linee guida per i patti di inclusione sociale

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Arrivano dal Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali gli strumenti operativi utili alla gestione delle misure previste dalla disciplina del reddito di cittadinanza. Si tratta delle linee guida per la definizione dei patti per l’inclusione sociale, utili alla valutazione multidimensionale dei bisogni dei beneficiari del reddito di cittadinanza convocati dai servizi sociali dei Comuni.

Nel documento, oltre ad un riepilogo dell’intera disciplina, si esaminano le modalità di gestione dell’analisi preliminare e del quadro di analisi approfondito. Arrivano dal Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali gli strumenti operativi utili alla gestione delle misure previste dalla disciplina del reddito di cittadinanza. Si tratta delle linee guida per la definizione dei patti per l’inclusione sociale, utili alla valutazione multidimensionale dei bisogni dei beneficiari del reddito di cittadinanza convocati dai servizi sociali dei Comuni. Nel documento, oltre ad un riepilogo dell’intera disciplina, si esaminano le modalità di gestione dell’analisi preliminare e del quadro di analisi approfondito.

E’ stato pubblicato sul portale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, nella sezione “Pubblicità legale” il decreto con cui sono state adottate le “linee guida per la definizione degli strumenti operativi per la valutazione multidimensionale e per la definizione dei patti per l’inclusione sociale”, previsti dal decreto legge n. 4 del 2019. Esse costituiscono uno strumento a disposizione degli operatori dei servizi sociali, nonché dei centri per l’impiego e degli altri servizi territoriali che con essi collaborano, utile ad accompagnare i cittadini beneficiari del reddito di cittadinanza (Rdc), assenti da più tempo dal mercato del lavoro, nella costruzione del loro progetto di uscita dalla povertà. La valutazione multidimensionale dei nuclei familiari convocati dai servizi per il contrasto alla povertà e la definizione dei patti per l’inclusione sociale viene effettuata unitamente alla profilazione occupazionale e alla definizione del Patto per il lavoro da parte dei Centri per l’impiego.

Patto per l’inclusione sociale

La definizione del patto per l’inclusione prevede specifici impegni da parte della famiglia e supporti da parte dei servizi territoriali, richiede sia svolta preventivamente una valutazione multidimensionale finalizzata ad identificare i bisogni del nucleo familiare e dei suoi componenti, tenuto conto delle risorse e dei fattori di vulnerabilità del nucleo, nonché dei fattori ambientali e di sostegno presenti. Nelle linee guida sono incluse:

1. la scheda per costruire l’analisi preliminare, rivolta a tutti i nuclei beneficiari del Reddito di cittadinanza convocati dai servizi sociali;

2. la scheda per costruire il quadro di analisi approfondito , da realizzare nel caso ne emergesse la necessità in base alle condizioni complessive del nucleo rilevate attraverso l’Analisi preliminare;

3. la scheda per definire il patto per l’inclusione sociale.

Piattaforma digitale

Al fine di consentire l’attivazione e la gestione dei patti per l’inclusione sociale , è istituita presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, per il coordinamento dei comuni, la piattaforma digitale del Rdc per il patto per l’inclusione sociale, denominata “GePI”(Gestionale dei Patti per l’Inclusione) che costituisce la traduzione informatica degli strumenti oggetto delle presenti linee guida ed è parte integrante del Sistema informativo unitario dei servizi sociali (SIUSS), definito ai sensi dell’articolo 24 del D.Lgs. n. 147/2017. I Comuni sono tenuti ad utilizzare il GePI per tutte le attività necessarie alla attivazione e gestione dei patti per l’inclusione sociale.

( Articolo di Federico Gavioli pubblicato su Ipsoa)

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