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Il bonus 4.0 tarato su due anni

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Con il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) la concessione del credito d’ imposta per investimenti materiali e immateriali, attività di ricerca & sviluppo, innovazione, design e green non verrà più correlata agli investimenti effettuati su un orizzonte temporale di un anno, ma prenderà come riferimento gli investimenti realizzati nel biennio 2021-2022.

L’ obiettivo è dare alle imprese un quadro più stabile per la programmazione delle spese volte a incrementarne la competitività e a compensare almeno in parte l’ incertezza dello scenario macroeconomico post-pandemico.

Oltre alla perequazione temporale dell’ agevolazione fiscale nel biennio anziché in un solo anno, il nuovo Piano nazionale Transizione 4.0, ovvero il primo mattone su cui si fonda il Recovery plan italiano, prevede l’ ampliamento della platea dei soggetti beneficiari dello stesso credito d’ imposta (di entità variabile e compensabile), l’ ampliamento del ventaglio degli investimenti immateriali agevolabili e l’ aumento dell’ ammontare massimo di investimenti incentivabili.

Le tipologie di crediti d’ imposta. Il credito d’ imposta 4.0, una misura che grazie al Pnrr può contare su uno stanziamento di bilancio di circa 14 miliardi di euro, diventerà strutturale, vedrà il potenziamento di tutte le aliquote di detrazione, un importante anticipo dei tempi di fruizione e sarà suddiviso in tre tipologie: a) beni capitali; b) ricerca, sviluppo e innovazione; c) attività di formazione alla digitalizzazione e di sviluppo delle relative competenze.

La prima tipologia di crediti è riconosciuta per l’investimento in tre tipi di beni capitali: i beni materiali e immateriali direttamente connessi alla trasformazione digitale dei processi produttivi (cosiddetti “beni 4.0” indicati negli Allegati A e B annessi alla legge 232/2016), nonché i beni immateriali di natura diversa, ma strumentali all’ attività dell’ impresa.

Le modalità di applicazione dei crediti per il 2021 sono quelle specificate nell’ art. 1, commi 1051 e successivi della legge di bilancio 2021.

I target principali che caratterizzano l’ azione del Piano sono espressi in termini di numero delle imprese che utilizzeranno il credito ed effettueranno i correlati investimenti.

Per quanto riguarda la formazione alla digitalizzazione si opererà su due fronti.

Da un lato, per incentivare la crescita di competenze gestionali (per il digitale), verrà elaborato e sperimentato un modello di riqualificazione manageriale, focalizzato sulle Pmi (con programmi di formazione ad hoc, il coinvolgimento delle associazioni di categoria e l’utilizzo di modelli di diffusione incentrati su piattaforme digitali).

Dall’ altro, nell’ ottica dello strumento di formazione continua per i lavoratori in cassa integrazione, verranno sperimentati programmi di training ad hoc, di cui usufruire appunto con flessibilità nei periodi di cassa integrazione, incentivati tramite il taglio (temporaneo) del cuneo fiscale sia per l’impresa che per il lavoratore. Nuova durata del credito d’ imposta. I nuovi crediti d’ imposta sono generalmente previsti per 2 anni, salvo alcune situazioni particolari e la decorrenza della misura è anticipata al 16 novembre 2020. Potranno inoltre essere agevolabili i contratti di acquisto dei beni strumentali definiti entro il 31/12/2022 (in tal caso sarà possibile beneficiare del credito d’ imposta con il solo versamento di un acconto pari ad almeno il 20% dell’importo e consegna dei beni nei 6 mesi successivi, quindi entro giugno 2023). Per quanto riguarda le situazioni particolari: per gli investimenti in beni strumentali “ex super ammortamento” e in beni immateriali non 4.0 effettuati nel 2021 da soggetti con ricavi o compensi inferiori a 5 milioni di euro, il credito d’ imposta è fruibile in 1 anno; è ammessa la compensazione immediata (dall’ anno in corso) del credito relativo agli investimenti in beni strumentali; per tutti i crediti d’ imposta sui beni strumentali materiali, la fruizione dei crediti sarà ridotta a 3 anni in luogo dei 5 anni previsti dalla vigente legislazione.

( Articolo di Bruno Pagamici pubblicato su “Italia Oggi” )

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