studioramuglia@gmail.com   090 336216

I nuovi aiuti alle imprese del 2020 – Nuova Sabatini

Condividi

Dalla Legge di Bilancio arrivano nuovi fondi e un contributo maggiorato per le imprese che investono al sud e per le imprese che realizzano investimenti ambientali.

Il rifinanziamento con 97 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2021 al 2024 e di 47 milioni di euro per l’anno 2025, previsto dalla Legge di Bilancio, da nuova linfa alla Sabatini che a ottobre 2019 aveva impegnato 89% delle risorse disponibili. La «Nuova Sabatini» costituisce uno dei principali strumenti agevolativi nazionali di sostegno alle Pmi all’ acquisto, o all’acquisizione in leasing, di beni materiali (macchinari, impianti, beni strumentali d’ impresa, attrezzature nuovi di fabbrica e hardware) o immateriali (software e tecnologie digitali) a uso produttivo.

La misura è finalizzata a migliorare l’accesso al credito per tali investimenti produttivi e tecnologici delle micro, piccole e medie imprese operanti in tutti i settori, inclusi agricoltura e pesca, e consente:

– l’accesso a finanziamenti agevolati per investimenti in beni strumentali (anche mediante operazioni di leasing finanziario). I finanziamenti sono concessi, dalle banche e dagli intermediari finanziari autorizzati all’ esercizio dell’attività di leasing finanziario, nonché anche gli altri intermediari finanziari iscritti al relativo albo di cui all’ articolo 106 del Tub (dlgs 385/1993), che statutariamente operano nei confronti delle Pmi.

– l’accesso ad un contributo statale in conto impianti per gli investimenti in beni strumentali in questione, parametrato a un tasso di interesse convenzionalmente assunto (pari al 2,75% annuo per gli investimenti «ordinari» e al 3,575% per gli investimenti «Impresa 4.0» e ambientali) percentuale che sale al 5,50% per gli investimenti al sud.

La tipologia degli investimenti in beni strumentali ammissibili al beneficio – inizialmente individuata in macchinari, impianti, beni strumentali di impresa e attrezzature nuovi di fabbrica ad uso produttivo, nonché investimenti in hardware, software ed in tecnologie è stata estesa dalla Legge di Bilancio per il 2017 (Legge n. 232/2016) ai seguenti investimenti cosiddetto «Industria 4.0»: macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica aventi come finalità la realizzazione di investimenti in tecnologie, compresi gli investimenti in big data, cloudcomputing, banda ultralarga, cybersecurity, robotica avanzata e meccatronica, realtà aumentata, manifattura 4D, Radio frequencyidentification (RFID) e sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti (Per gli investimenti in beni strumentali cosiddetto «Industria 4.0», la Legge di Bilancio 2017 ha costituito apposita riserva di risorse ed una maggiorazione del contributo statale in conto impianti concedibile a valere sulle nuove risorse dalla medesima legge stanziate. La Legge di Bilancio per il 2018 (legge n. 205/2017) oltre a rifinanziare, all’ articolo 1, comma 40, la misura, ha mantenuto il meccanismo preferenziale, introdotto nell’ anno precedente, per gli investimenti «Industria 4.0».

Ad essi ha riservata una quota pari al 30% delle nuove risorse stanziate dalla medesima legge e ha disposto che il relativo contributo statale in conto impianti rimanga maggiorato del 30% rispetto alla misura massima concessa per le altre tipologie di investimento ammissibili. La legge ha altresì disposto che le risorse risultanti non utilizzate per la predetta riserva alla data del 30 settembre 2018, rientrino nella disponibilità complessiva della misura (articolo 1, comma 41). Inoltre, ha portato il termine per la concessione dei finanziamenti agevolati a valere sulla misura in questione dal 31 dicembre 2018 fino alla data dell’avvenuto esaurimento delle risorse disponibili, da comunicarsi con avviso pubblicato nella Gazzetta Ufficiale (articolo 1, comma 42).

La Legge di Bilancio per il 2019 (L. n. 145/2018, articolo 1, comma 200) ha anch’essa rifinanziato la misura, mantenendo le percentuali di riserva, la maggiorazione per gli investimenti in beni 4.0. e il termine della concessione dei finanziamenti fino ad esaurimento delle risorse previsti dalla Legge di Bilancio per il 2018. Quanto ai finanziamenti agevolati concedibili per gli investimenti in beni strumentali ammissibili al beneficio, la normativa istitutiva del 2013 aveva previsto che la concessione degli stessi avvenisse da parte di banche e società di leasing finanziario esclusivamente a valere su un plafond di provvista costituito presso la gestione separata di Cassa depositi e prestiti Cdp S.p.A. Successivamente, è intervenuto il Dl n. 3/2015 (Legge n. 33/2015), che ha previsto la possibilità di riconoscere i contributi statali alle Pmi anche a fronte di un finanziamento – compreso il leasing finanziario – non più necessariamente erogato a valere sul plafond di provvista Cdp (articolo 8, comma 1). I finanziamenti vengono concessi alle MPMI (micro, piccole e medie imprese) per un importo non superiore a 4 milioni di euro (e non inferiore a 20 mila euro), anche frazionato in più iniziative di acquisto, possono coprire fino al 100% dei costi ammissibili ed hanno una durata massima di cinque anni dalla stipula del contratto.

Ciascun finanziamento può essere assistito dalla garanzia del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese fino al massimo previsto dalla normativa vigente (80% dell’ammontare del finanziamento), con priorità di accesso ai sensi del Dm attuativo 29 settembre 2015. Alle Pmi beneficiarie è concesso sui finanziamenti ottenuti e in relazione agli investimenti realizzati un contributo statale in conto impianti parametrato a un tasso di interesse convenzionalmente assunto. Sulle somme autorizzate è mantenuta la riserva del 30% delle risorse e la maggiorazione del contributo statale del 30% per gli investimenti in beni strumentali cosiddetto «Industria 4.0». La maggiorazione del contributo statale per investimenti «Industria 4.0» è del 100% per gli investimenti realizzati dalle micro e piccole imprese nel Mezzogiorno nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, nel limite complessivo di 60 milioni di euro a valere sulle risorse autorizzate.

Una ulteriore riserva pari al 25% delle risorse autorizzate è destinata alle micro, piccole e medie imprese a fronte dell’acquisto, anche mediante leasing finanziario, di macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica ad uso produttivo, a basso impatto ambientale. Anche per tali operazioni opera una maggiorazione del contributo statale, che viene rapportato, in via convenzionale, sul finanziamento a un tasso annuo del 3,575 % (dunque, il contributo statale è maggiorato del 30% rispetto al contributo ordinario) (comma 227). Le risorse delle riserve non utilizzate alla data del 30 settembre di ciascun anno rientrano nella disponibilità della misura. Sui finanziamenti concessi sulle risorse delle riserve, la garanzia del Fondo di garanzia Pmi, è concessa in favore delle micro, piccole e medie imprese a titolo gratuito, nel rispetto della normativa in materia di aiuti di Stato Al fine di rafforzare il sostegno agli investimenti innovativi realizzati dalle micro e piccole imprese nelle Mezzogiorno, è stata eleva la maggiorazione del contributo statale dal 30% al 100% per le micro e piccole imprese che effettuano investimenti «Industria 4.0» nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia nel limite complessivo di 60 milioni.

La motivazione dell’inserimento di tale maggiorazione è evidenziata dalla relazione tecnica che evidenzia che la distribuzione delle domande di agevolazione pervenute nel periodo 2014-2018, ha mostrato un’ articolazione concentrata nelle Pmi del Nord (75%) a scapito di quelle delle aree Mezzogiorno (14% Pmi del Centro e 11% Sud e Isole), le quali oltre ai limiti legati alla scarsa propensione all’ innovazione e alla contenuta dimensione aziendale, scontano l’ applicazione di tassi di interesse bancari significativamente più elevati rispetto a quelli rilevati nelle regioni del Centro Nord. Una quota pari al 25% delle risorse stanziate è destinata alle micro, piccole e medie imprese a fronte dell’acquisto, anche mediante operazioni di leasing finanziario, di macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica ad uso produttivo, a basso impatto ambientale, nell’ ambito di programmi finalizzati a migliorare l’ecosostenibilità dei prodotti e dei processi produttivi.

Per tali operazioni, i contributi statali fermo restando il rispetto delle intensità massime previste dalla normativa dell’Unione europea in materia di aiuti di Stato sono rapportati agli interessi calcolati, in via convenzionale, sul finanziamento a un tasso annuo del 3,575%. Ai fini dell’ammissione ai benefici, la rispondenza degli interventi agevolabili ai requisiti di ecosostenibilità sono certificati dal fornitore dei beni e dei servizi o da un professionista indipendente. I contributi statali concessi ai sensi della «Nuova Sabatini» sono configurabili come «contributi in conto impianti». L’ erogazione del contributo avviene sulla base delle dichiarazioni prodotte dalle imprese in merito alla realizzazione dell’investimento, in più quote determinate con il medesimo decreto. A fronte di finanziamenti di importo non superiore a 100 mila euro, l’erogazione del contributo avviene in un’unica soluzione.

( Articolo di Roberto Lenzi pubblicato su “Italia Oggi” )

I nuovi aiuti alle imprese del 2020 – Nuova Sabatini

Rispondi

Torna su