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Banche, valanga di domande al Fondo Pmi

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«Una valanga di domande». È quanto le banche si apprestano a riversare oggi al Fondo di garanzia per le Pmi, stando al quadro descritto ieri dal presidente dell’Abi, Antonio Patuelli.

L’associazione bancaria ha diffuso ieri modulo e istruzioni per le banche per richiedere le garanzie al Fondo per le Pmi. Il portale per le domande è operativo dalle 18 di ieri. Già oggi un primo consistente gruppo di richieste verrà avanzato perché da qualche giorno era disponibile il modulo per la richiesta. Anche se l’attesa è che il primo giorno ci sia un afflusso limitato, perché molte filiali stanno ancora adeguando le proprie procedure. L’aspettativa è che la prima grande ondata di richieste arrivi tra lunedì e martedì.

Fare la domanda è abbastanza semplice: per calcolare quanto può essere erogato è necessario l’ultimo bilancio depositato o l’ultima dichiarazione fiscale, mentre per i soggetti costituiti dopo il primo gennaio 2019 è necessaria un’autocertificazione ai sensi dell’articolo 47 del Dpr 28/12/2002 o idonea documentazione (ad esempio la dichiarazione annuale Iva) comprovante l’ammontare dei ricavi. Il modulo, scaricabile dal sito www.fondidigaranzia.it, deve essere compilato e inviato alla banca attraverso semplice mail con allegato un documento di riconoscimento in corso di validità (oppure potrebbero essere forniti moduli da compilare direttamente sui siti della banca).

Per accedere a questo finanziamento non è necessario essere correntisti della banca o aprire un conto corrente ad hoc presso l’istituto al quale ci si rivolge. Nella compilazione, dopo aver inserito i dati anagrafici dell’impresa o della persona fisica beneficiaria, va indicata la finalità per la quale è chiesto il finanziamento (come acquisto scorte, fido a breve per anticipo fatture o semplicemente liquidità). Il punto 17 della scheda 1 del modulo va compilato solo se il soggetto richiedente ha già beneficiato di aiuti sotto forma di sovvenzioni dirette, anticipi rimborsabili o agevolazioni fiscali attivati in Italia nel quadro delle misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia per l’emergenza Covid-19.

Non devono invece essere indicate eventuali agevolazioni relative ad altre garanzie ottenute dal Fondo Pmi. La banca provvederà quindi a inserire i dati per la richiesta sul portale del Fondo, il quale darà riscontro della presa in carico della pratica. A quel punto la banca potrà procedere all’erogazione del finanziamento senza attendere l’ammissione della domanda al Fondo. In teoria l’erogazione dovrebbe essere immediata; vedremo nella pratica se sarà effettivamente così. Se il soggetto chiede per la prima volta la garanzia del Fondo, dopo la presentazione della domanda, verranno inviate le credenziali per l’accesso al portale del Fondo sull’indirizzo di posta elettronica indicato.

In questo modo il soggetto può accedere al portate per visualizzare lo stato di lavorazione delle garanzie richieste ed eventualmente evadere adempimenti a seguito di controlli documentali o escussione della garanzia. Le istruzioni sono comunque descritte nella Guida per le imprese all’utilizzo del portale Fdg sul sito del Fondo. L’importo massimo erogabile è pari al 25 per cento del fatturato 2019 per un ammontare che in ogni caso non può superare i 25 mila euro.

È bene rammentare, inoltre, che una volta ottenuto il prestito non dovranno essere rimborsate le quote di capitale per i primi due anni di finanziamento, durante i quali verranno pagati soltanto gli interessi. Il tasso massimo di interesse applicabile in questi giorni (ma è un tasso variabile, per cui inciderà il momento dell’erogazione del prestito) è pari all’1,23 per cento.

( Articolo di Laura Serafini de Il Sole24Ore)

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